SUCCCEDE
Così, in una lettera sul giornale in cui scrive (Il Corrieredella Sera), Aldo Cazzullo replica ad un lettore che aveva evidenziato come a Castelvetrano ad una manifestazione sulla cattura del boss Messina Denaro, la cittadinanza ha risposto con solamente 24 presenti.
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"Non ho mai creduto
alle generalizzazioni. Ci sono siciliani dagli occhi scuri come
carbone e altri dagli occhi cerulei, come gli antenati arabi e
normanni da cui discendono. Allo stesso modo, ci sono piemontesi
estroversi e spiritosi e altri chiusi che prendono tutto sul serio, e
pure piemontesi in cui convivono entrambe le nature a seconda
dell’umore e delle circostanze. Ciò premesso, qualsiasi discorso
pubblico sul Sud è diventato ormai impossibile. Anche solo citare le
statistiche che purtroppo vedono il nostro Sud agli ultimi posti in
Europa, dall’indice di lettura a quello di occupazione, è
impossibile perché subito ti additano come nordista, razzista,
antimeridionale. Ed è perfettamente inutile rispondere che si
critica quel che si ama, che la premessa di qualsiasi cambiamento è
riconoscere che occorre un cambiamento.
Oltretutto pure in Sicilia ha
attecchito il discorso neoborbonico, che non è folklore ma un
potentissimo diversivo: la colpa dei mali del Sud è del Nord; quindi
il Sud non ci può fare nulla. Lei mi dirà: un siciliano
neoborbonico è un ossimoro, come ghiaccio bollente o deserto
innevato; i siciliani furono sempre ribelli ai Borbone, la prima
città italiana a insorgere nel fatidico 1848 fu Messina, domata a
cannonate, non a caso Garibaldi sbarcò a Marsala e con mille
volontari fece crollare un Regno plurisecolare; ma la razionalità
non può nulla contro il sentimento.
Mettiamola così: la Sicilia è forse il posto più bello d’Italia, quindi del mondo; ha templi greci che neanche in Grecia, mosaici bizantini che neanche a Bisanzio, mari caldi da Pasqua a Natale; puntando su lavoro e legalità, ha un potenziale di sviluppo immenso. I 24 di Castelvetrano sono semi che fioriranno. Dipende solo da loro, quindi da noi; perché in Sicilia nessuno, arabo o normanno che sia, è un forestiero".
Mettiamola così: la Sicilia è forse il posto più bello d’Italia, quindi del mondo; ha templi greci che neanche in Grecia, mosaici bizantini che neanche a Bisanzio, mari caldi da Pasqua a Natale; puntando su lavoro e legalità, ha un potenziale di sviluppo immenso. I 24 di Castelvetrano sono semi che fioriranno. Dipende solo da loro, quindi da noi; perché in Sicilia nessuno, arabo o normanno che sia, è un forestiero".
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