La politica,quindi, come gestione e soddisfacimento di interessi diffusi, generali. La politica come gestione di un potere che va esercitato per la gente e non come potere occupato per soddisfare esigenze di parte, di una parte.
Quello che deve fare la politica e il politico è quindi adoperarsi affinché il territorio viva in armonia e la gente che vive il territorio goda di quest’armonia. Ciò va fatto gestendo il potere in maniera attenta, alimentando l’anello fondamentale di questo circolo virtuoso: il dialogo. Non ci può essere politica se non c’è dialogo. Dialogo vuol dire curare i rapporti; vuol dire saper ascoltare anche chi la pensa diversamente; vuol dire saper dare risposte chiare e veritiere.
Se vengono meno questi principi fondamentali viene meno la Politica.
Purtroppo, è quello che è avvenuto nell’ultimo decennio a Pontelatone, dove è passato un messaggio preoccupante, dannoso soprattutto per i giovani. Arroganza, furbizia ed impunità non possono essere considerati i nuovi valori dominanti.
Dobbiamo a tutti i costi contrastare questa tendenza e far sì che la furbizia non sia uno stile di vita, che l’impunità possa diventare un valore e l’illegalità ne sia una logica conseguenza.