venerdì 23 giugno 2023

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IL CAFFÈ
di Massimo Gramellini 

Buona condotta
I l ragazzo di Rovigo che sparò alla professoressa con una pistola ad aria compressa e il compagno che ne diffuse le gesta sui social sono stati promossi con 9 in condotta. Chiedo scusa per la sfacciataggine della domanda, ma che cosa avrebbero dovuto farle per meritarsi non dico 7, ma almeno 8? Appenderla al lampadario per le orecchie, oppure finirla direttamente in cortile con un colpo alla nuca? Leggo su Studenti.it che il 9 in condotòta «viene attribuito agli studenti che sono generalmente corretti nei confronti di inegnanti, compagni e personale dellascuola». Se ne deduce che, per il consiglio di classe, sparare dei pallini in faccia a un’insegnante con una pistola rientra tra icomportamenti «generalmente corretti».Mi è stato spiegato che i professori non hanno abbassato troppo il voto per non rovinare la media ai due ragazzi. E io, ingenuo, che pensavo bisognasse abbassarglielo di più proprio per rovinargliela.
Continua infatti a sfuggirmi, ma è sicuramente colpa mia, la ragione per cui sia saltato il rapporto tra la gravità di un gesto e le sue conseguenze. Il messaggio che quegli educatori stanno trasmettendo è che basta chiedere scusa e scontare una minima pena afflittiva (la nota sul registro, al limite un giorno di sospensione)per uscirne intonsi e leggeri, qualunque cosa uno abbia fatto. Starei quasi per stupirmi, se non fosse che è lo stesso messaggio che da anni trasmette la classe politica, compresa quella parte che ieri si è indignata per il 9 in condotta.


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